
La Commissione vuole costruire uno scudo democratico.
Voi dite che ci proteggerà dalle interferenze straniere, ma tutti i vostri strumenti finiscono per puntare verso l’interno. Media di fiducia finanziati dall’UE, fact checker sponsorizzati dall’UE e ora una rete di influencer gestita dall’UE, selezionati, formati e coordinati da Bruxelles.
Questo non è uno scudo. Queto è un ministero della verità. Gli influencer dovrebbero essere voci autentiche, non estensioni della propaganda governativa. Nel momento in cui un’istituzione politica paga qualcuno per spiegare la narrativa giusta, quella persona non è più un influencer. Diventa un portavoce. Volete un esercito di influencer e fact cheker per fabbricare il consenso.
La Minaccia più grande per la democrazia non sono i troll di Mosca. La più grande minaccia alla democrazia è una Commissione UE che non considera i cittadini come decisori razionali ma li considera come bambini immaturi e cattivi che necessitano di supervisione. E francamente la gente ne è stufa, e ne ha tutto il diritto.
Per favore, smettetela di imporre la vostra versione di democrazia ai cittadini.
Grazie
Questo a riprova che i parlamentari UE coraggiosi, che non hanno timore di smerdare la falsa democrazia della Commissione UE, non mancano. Purtroppo hanno diritto di parola per pochi minuti e quando la sede europarlamentare è quasi vuota. Ma tutto ciò che viene detto rimane agli atti e i video possono essere diffusi, replicati, ascoltati, letti con sottotitoli in tutti i 27 stati dell’UE. Peccato per questa parlamentare che in base alla bandierina che mostra nel risvolto della pregiata giacca che indossa, il suo paese è in cima alla lista di coloro che ritengono giusto ammaestrare la democrazia. La Germania per armarsi in previsione di un conflitto contro la Russia entro il 2029-2030 deve fare uno sforzo elevato per educare le “scimmie” del suo paese. Comunque le auguro d’essere almeno ascoltata negli altri 26 paesi.
In Italia, a parte RadioRadio24 con il suo canale YouTube e al fatto che non ha firmato o spuntato tutte le caselline degli accordi d’utilizzo della piattaforma (hanno affrontato anche una causa legale vincendola), possono veicolare senza giochi di parole, la verità nota e documentata, mentre gli altri devono lavorare di sponda per non incappare in provvedimenti per non aver rispettato le clausole. Leggasi narrativa. I provvedimenti consistono in molteplici metodi per ridurre la visibilità dei tuoi video, fino alla cancellazione del canale e se non hai salvato i tuoi lavori…!!!!
Però facciamo finta che conosci tutti i trucchi necessari di uno youtuber e fai un video in cui dici che l’UE fa propaganda di regime, che legifera senza fare consultazioni danneggiando gli amministrati, allora subentrano le clausole che hai sottoscritto per aprire il canale YouTube e siccome non le hai rispettate sei soggetto ad una remissione della diffusione del tuo canale. In realtà tu non hai violato nessuna clausola di YouTube, ma solo la “narrativa” che l’UE vuole imporre con la forza.
Purtroppo nel parlamento dell’UE i casi in cui dei parlamentari fanno sintesi simili, senza usare aggettivi o sparlare della Commissione UE, la pura e semplice verità, non sono proprio isolati come si può credere, ma la mia impressione è che servono all’UE stessa per affermare che se hanno potuto dire la propria opinione, significa che viviamo in democrazia. Peccato che per l’UE la democrazia non debba essere una cosa spontanea, ma guidata da lei sotto l’egida dei suoi datori di lavoro, quei capitalisti e finanzieri che si sono spartiti il mondo tramite le banche, senza un’etica, una morale eccetto che il loro tornaconto.
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