Cucina italiana patrimonio dell’Unesco?

Logo cucina italiana
logo della candidatura della Cucina Italiana a Cucina italiana candidata a patrimonio UNESCO.
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l 4 agosto 2023 nell’Anfiteatro del Parco Archeologico di Pompei è stato presentato ufficialmente il logo che accompagnerà la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco.

Alla cerimonia erano presenti il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, della Cultura Gennaro Sangiuliano, dell’Interno Matteo Piantedosi, oltre al viceministro agli Esteri Edmondo Cirielli, il direttore del Pompeii – Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel e l’A.D del Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che ha ideato il logo, Francesco Soro.

Nelle parole del Ministro Lollobrigida, “La cucina italiana mette insieme storia, cultura, qualità, tradizioni, ed è un volano per far crescere la nostra economia e la nostra nazione. L’azione sinergica di tutto il Governo Meloni cerca di utilizzare e valorizzare le potenzialità di ciascun ministero per far crescere ogni elemento della nostra Italia. Quello della candidatura sarà un viaggio di due anni che ci permetterà di raccontare al mondo quello che rappresenta la cucina in termini di storia, ricerca, cultura, biodiversità. E questo ha un valore. È il valore aggiunto che ci permette di crescere e di far crescere le nostre imprese e la nostra Italia”.

Il 25 giugno scorso il Ministro Lollobrigida aveva partecipato alla presentazione della candidatura della Cucina italiana al Ghotam Hall di New York, alla presenza di Mariangela Zappia, Ambasciatrice dell’Italia negli Stati Uniti, Matteo Zoppas, Presidente di ICE, degli assessori della Regione Siciliana, Campania, Calabria ed Emilia-Romagna, e di oltre 150 rappresentati di istituzioni e imprenditori, provenienti dall’Italia, dagli Stati Uniti e dal resto del mondo.

Fonte: https://www.unesco.it/it/news/presentazione-del-logo-della-candidatura-della-cucina-italiana-a-patrimonio-culturale-immateriale-dellunesco-anfiteatro-del-parco-archeologico-di-pompei-4-agosto-2023/

Fonte originale: www.politicheagricole.it


Perché oggi ricordiamo la candidatura della cucina italiana a patrimonio UNESCO?

A dimostrazione che una candidatura a patrimonio UNESCO non è una cosa semplice, quasi come un processo di santificazione del Vaticano, pochi giorni fa è arrivato il primo sì alla suddetta candidatura.

L’Unesco dà il primo sì alla cucina italiana patrimonio dell’umanità. Questa mattina l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ha reso pubblica la valutazione tecnica del dossier di candidatura della cucina italiana: l’organo degli esperti mondiali Unesco consiglia l’iscrizione della cucina italiana nella Lista dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità.

Si tratta del primo fondamentale parere che sarà sottoposto alla decisione finale, di tipo politico, che sarà assunta dal Comitato intergovernativo dell’Unesco che si riunirà in India a New Delhi dall’8 al 13 dicembre.

“La valutazione tecnica pubblicata oggi ci dice che il dossier è ben fatto ed è coerente con gli obiettivi dell’Unesco”, evidenzia Pier Luigi Petrillo, professore alla Luiss Guido Carli e curatore del dossier di candidatura. “Occorre però tenere conto che questo primo sì non deve creare illusioni – aggiunge l’esperto giurista – perché il Comitato intergovernativo che si riunirà in India a dicembre ha la possibilità di rivedere completamente la decisione”. fonte rainews.it

A ricevere un sì dall’Organizzazione delle Nazioni Unite ci sono anche quelle relative allo Yodel svizzero, al Son cubano, agli Origami giapponesi, al vino passito cipriota, alla passione di Cristo in Messico.

Però scusate, se andiamo a chiedere a 100 persone di ogni continente se conoscono la cucina italiana otterremmo percentuali superiori a quel che si riteneva utile per avere l’immunità durante la pandemia, ma se chiediamo a loro delle altre cinque candidature, penso che raggiungeranno valori simili a coloro che non avevano creduto in questa bugia.

Quindi non dobbiamo temere nulla per vedere coronata la nostra cucina come patrimonio UNESCO, purché gli OGM rimangano tutti quanti al di fuori del nostro territorio, patrimonio di biodiversità.

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