Auto | Meloni e cinque leader dell’est, scrivono una lettera alla Commissione UE: “Mantenere ibride e biocarburanti oltre il 2035”

Motore elettrico o termico?
Motore elettrico o termico?
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Giorgia Meloni, insieme ai leader di Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Ungheria, ha inviato una lettera ai vertici dell’Unione Europea chiedendo una revisione dell’approccio comunitario alle politiche ambientali applicate al settore automobilistico. Nel documento, i firmatari sollecitano un cambio di linea sulle scelte normative riguardanti le emissioni. “L’Ue abbandoni, una volta per tutte, il dogmatismo ideologico che ha messo in ginocchio interi settori produttivi, senza peraltro apportare benefici tangibili in termini di emissioni globali – scrivono -. È fondamentale applicare pienamente il principio della neutralità tecnologica“. In merito al regolamento sullo stop alle emissioni di CO2 delle auto, i leader chiedono che anche oltre il 2035 restino autorizzate le auto ibride. Il testo, inoltre, sollecita il riconoscimento dei biocarburanti come carburanti a emissioni zero.

Fonte: https://www.msn.com/it-it/money/storie-principali/auto-lettera-di-meloni-e-cinque-leader-all-ue-mantenere-ibride-e-biocarburanti-oltre-il-2035/ar-AA1RN3qe (5 Dicembre 2025)

Titolo originale: Auto, lettera di Meloni e cinque leader all’Ue: “Mantenere ibride e biocarburanti oltre il 2035”

Leggendo la fonte dell’art. ho notato che è un redazionale, cioè nel riportare la notizia che è contro la narrativa della Commissione UE, non vogliono esporre un giornalista, nessuno ci mette il nome, è solo un’ambasciata, cronaca, non prendeteci di mira. Questo avviene spesso in questi giorni ma pochi hanno fatto il salto della quaglia, cioè smesso di dire bugie e iniziato a scrivere come stanno le cose mettendoci la firma.

E sì, in Italia c’è libertà di parola! Ogni tanto ci mostrano statistiche che lo confermano ma provengono dai medesimi che ne regolano la narrativa.

Peccato che la lettera non sia ancora pubblicata e che ci dobbiamo rifare a quel che dicono le poche agenzie che l’hanno potuta visionare. Indipendentemente da ciò, è una svolta importante, e il Corriere della Sera lo chiama “Patto dell’est” per indicare una posizione che gravita troppo vicino alla Russia confondendo politica e scelte tecnologiche.

Ma dietro potrebbero esserci l’inizio di una spaccatura politica dell’UE, non è un caso che questa lettera sia stata scritta proprio in un momento come questo. Con l’UE che fa tutto il contrario di quel che sta facendo Trump con la Russia, Bruxelles fatica a trovare sostenitori, a parte i “volenterosi” che pure loro in casa soffrono i medesimi problemi dei sottoscrittori della lettera.

La lettera sembra abbia smosso l’elefante a Bruxelles.

Il sito motorbox.com è il primo a riportare la notizia.

Riportando le indicazioni di un quotidiano finanziario tedesco che ha parlato direttamente con il Commissario ai trasporti UE, motorbox.com scrive che il limite non è stato tolto, c’è ancora, è solo stato spostato avanti di 5 anni, perciò quel che non volevamo nel 2035 ce lo dobbiamo fare andare bene nel 2040.

In pratica a Bruxelles non hanno capito nulla, la politica al massimo può stabilire regole su una tecnologia esistente, ma non può obbligare l’industria a costruire auto con tecnologie ancora acerbe. Prova ad obbligare gli aerei a volare solo con l’elettrico! certo volendo ci si riesce, ma a quali costi? I produttori ti si rivoltano contro, però è incomprensibile perché non lo abbiano fatto i costruttori di automobili europee.

Se vuoi convincere l’utente a cambiare auto e preferire una versione elettrica, gli devi offrire di più ad un prezzo inferiore, invece oggi siamo nel bel mezzo di una manipolazione del mercato e molti preferiscono acquistare un usato con il motore a scoppio facendo salire le quotazioni di questo genere d’usato. Le auto elettriche usate subiscono un crollo vertiginoso perché nessuno le cerca. L’auto elettrica doveva avere un approccio diverso, magari se vuoi con investimenti anche pubblici, ma poi devi lasciare al mercato l’onere di far crescere questa tecnologia man mano che il prodotto diventa maturo e concorrenziale. Così l’industria automobilistica si salva, esattamente il contrario di ciò che sta accadendo oggi.

Conclusioni

Se vogliamo sgamare le decisioni prese dalla Commissione UE in tema di automobili, è abbastanza facile, perché tutto si basa sulla falsa credenza che si inquini di meno, che emetteremo meno CO2 e con tale risultato poter invertire il riscaldamento climatico falsamente attribuito all’uso delle auto a combustione interna. Con la Commissione UE che continua a ragionare contro ogni evidenza e buon senso, non si va da nessuna parte.

Note finali

L’immagine di copertina è uno screenshot della pagina iniziale di alcune slide in cui si mettono a confronto le auto con motori a combustione e quelle elettriche e anche se si dovrebbero fare confronti più approfonditi, comunque pone le basi per farli.

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