Api e telefonini: odio a prima vista?

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api

Una ricerca condotta da un gruppo di scienziati tedeschi avrebbe stabilito un legame tra il “Colony Collapse Disorder” che sta diventando un’epidemia tra le api e le radiazioni emesse sulle frequenze dei telefoni cellulari, scrive il britannico The Telegraph. Negli Stati Uniti, ma anche in Italia, in Grecia, Gran Bretagna, Polonia, Portogallo e Spagna pare che i casi di alveari abbandonati tra primavera ed estate dalle giovani api siano sempre più in aumento forse per cause legate al diffondersi dei telefoni cellulari.

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Se bastasse, occorrerebbe non utilizzare certe frequenze e/o ridurne la potenza in certe aree per un breve periodo dell’anno. Il rischio è l’interruzione d’alcuni cicli vitali per le piante e fiori. Sarebbe una catastrofe, evitabile facilmente. Se la causa non è questa, c’è poco da stare allegri, è sempre colpa d’inquinamento fatto da noi umani.

P.S. Sarei curioso di sapere quanti sarebbero disposti a rinunciare al cellulare per difendere le api, ci si incontrerebbe di più? I carrier di telefonia mobile faranno controinformazione e diranno che i loro ripetitori sono in aree controllate, bla, bla, bla …

2 risposte a “Api e telefonini: odio a prima vista?”

  1. […] ricerca effettuata un anno fa, dimostrava che le emissioni dei cellulari, disturbava l’orientamento delle api, perciò ritengo fondamentale andare a fondo nella ricerca per proteggere adeguatamente […]
  2. […] quello che si sta riscontrando sempre di più ogni giorno, lo scorso anno si dava la colpa alle frequenze dei telefonini, disturbavano il loro […]

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2 thoughts on “Api e telefonini: odio a prima vista?”

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